1. Trattate il vostro bambino con rispetto
Abbiate un atteggiamento di rispetto verso il vostro bambino come lo avreste per un adulto che amate e stimate: usate formule di cortesia quando vi rivolgete a lui invece di dargli degli ordini, parlate con calma e senza urlare, abbiate pazienza e abbassatevi al suo livello quando gli parlate, in modo da guardarlo negli occhi e non dall’alto al basso.
Se il bambino è presente, non parlate di lui con altre persone, anche se credete che sia ancora troppo piccolo per capire.
Questo non significa abdicare al proprio ruolo di genitore ed educatore, ma basare la relazione col proprio figlio sul rispetto reciproco: si tratta di una persona indipendente, non di una vostra proprietà.
Toccatelo e abbracciatelo solo quando è lui a chiedervelo, oppure dopo averglielo chiesto. I bambini sono talmente belli che avremmo voglia di stringerli e sbaciucchiarli in continuazione. Ricordatevi però che non sono dei cuccioli, ma esseri umani autonomi.
Cercate di trattenere i vostri slanci e dimostrategli invece il vostro amore attraverso il rispetto. In questo modo gli insegnerete anche a rispettare il suo corpo e quello degli altri. Quando invece è il bambino a cercare le vostre carezze, non fategliele mai mancare, godetevi fino in fondo quei momenti di esplosione amorosa.
” Giammai attratti dalle sue grazie affascinanti dobbiamo aggredirlo con le nostre carezze: e non mai, anche se questi ci vengono quando noi siamo disposti a riceverli, mai respingere i loro slanci affettuosi, ma corrispondervi con delicatezza e sincera devozione.”
Maria Montessori, EDUCAZIONE ALLA LIBERTA’
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2. Usate la disciplina positiva
Il metodo si basa su una visione positiva del bambino. La Montessori ci insegna che ogni bambino è venuto al mondo con un compito speciale da compiere e ci invita ad aiutarlo a trovare la sua strada accentuando il lato positivo delle cose: utilizzando forme linguistiche affermative piuttosto che negative, spostando l’attenzione del bambino piuttosto che combattendo frontalmente la sua volontà, lodando le azioni e gli atteggiamenti positivi e correggendo quelli negativi. Ciò si traduce nel dire no alle punizioni verbali e fisiche, alle grida e alle minacce, nel dare poche, ma chiare, regole che devono essere sempre rispettate, nel non affibbiare al bambino nomignoli negativi o dirgli frasi del tipo “sei brutto”, “sei cattivo”, meglio sottolineare che un’azione o un atteggiamento sono sbagliati.
Dietro ogni “capriccio” si cela un malessere: il bambino ci ama e il suo obiettivo non è certo quello di farci arrabbiare. Cercate in ogni situazione di andare a fondo e di capire i suoi atteggiamenti: lui sta cercando di dirvi qualcosa, spesso che non vi occupate abbastanza di lui. Nutrirlo e vestirlo non basta. Nonostante questo occupi molto del nostro tempo, e ci dia l’impressione di prenderci cura di lui, si tratta solo di bisogni e non di momenti di qualità trascorsi insieme.
Tutti questi atteggiamenti aiuteranno il bambino a sviluppare una maggiore fiducia in sé stesso e ad avere una visione ottimistica della vita.
“La prima nozione che i fanciulli debbono acquistare per essere attivamente disciplinati è quella del bene e del male: e il compito dell’educatrice sta nell’impedire che il fanciullo confonda il bene con l’immobilità e il male con l’attività, come avveniva con le forme dell’antica disciplina. Poiché il nostro scopo è di disciplinare all’attività, al lavoro, al bene; non all’immobilità, alla passività.”
M. Montessori, “La scoperta del bambino“
3. Dategli l’opportunità di provare cose nuove
Quante volte mi sono chiesta se una determinata attività fosse adatta al mio bambino. E quante volte vedo genitori impedire ai propri figli di provare a fare qualcosa perché non la considerano adatta alla loro età. Come possiamo aiutare un bambino ad affrontare da solo quello che vorrebbe fare? Solamente lasciandolo tentare!
Non giudicate le sue capacità in base all’età e non impeditegli di fare qualcosa perché sembra troppo difficile. A volte sarete sorpresi dalle sue abilità, altre dovrete consolarlo perché non riesce a fare quello che vorrebbe. Ma solo così può imparare da solo quali sono i suoi limiti e acquistare fiducia in sé stesso e in voi, vedendo che credete in lui e siete sempre al suo fianco. Presto vi accorgerete che il bambino sarà in grado di autoregolarsi, distinguendo ciò che è in grado di fare da quello che ancora non è alla sua portata, e riuscirà da solo a riconoscere le situazioni potenzialmente pericolose.
Dimostrategli fiducia e lasciategli svolgere le attività domestiche più facili: potrà per esempio mettere il pane in tavola e più tardi portare i piatti. Il vostro bambino sarà soddisfatto quando avrà la possibilità di esercitarsi e di partecipare ai compiti quotidiani dando il massimo di cui è capace.
“Noi non possiamo sapere le conseguenze di un atto spontaneo soffocato quando il bambino comincia appena ad agire: forse noi soffochiamo la vita stessa.”
Maria Montessori, “La scoperta del bambino”
4. Non interrompete i suoi momenti di concentrazione
Quello che a voi appare come un gioco per passare il tempo, per il vostro bambino è invece un vero lavoro. Il piccolo sta lavorando per costruirsi. Lasciatelo in pace, senza interromperlo, né con commenti né con incoraggiamenti: entrambe le cose, infatti, potrebbero spezzare il filo magico della sua concentrazione.
Cercate il più possibile di lasciargli finire quello in cui è impegnato. Se proprio dovete interromperlo, spiegategliene la ragione e avvisatelo per tempo: in fondo neanche voi amate essere interrotti a metà di un lavoro importante.
Oggi si parla molto di disturbo di deficit dell’attenzione: non siatene voi la causa. La capacità di concentrazione fa parte dell’intelligenza e il bimbo deve apprenderla con il tempo. Tuttavia, se ogni volta che tenta di concentrarsi viene distratto dalle vostre parole, non solo non riuscirà a imparare, ma finirà per credere che concentrarsi non è importante.
“Vi sono nell’individuo esigenze intime, per le quali mentre egli si abbandona ad un lavoro misterioso, si richiede la completa solitudine, la separazione da tutto e da tutti. Nessuno può aiutarci a raggiungere quest’intimo isolamento che ci rende accessibile il nostro mondo più celato, più profondo, tanto misterioso, quanto ricco e pieno. Se altri ci si immischia, interrompe e perciò distrugge. Questo raccoglimento che si ottiene liberandosi dal mondo esterno, deve provenire dalla nostra stessa anima, e ciò che è intorno a noi non può influire in nessun modo fuorché con l’ordine e con la pace.”
Maria Montessori, “Il segreto dell’infanzia“
5. Incoraggiate invece di premiare
Per quanto possa sembrare strano, nelle scuole Montessori non esistono né voti né tantomeno verifiche. Il bambino non ha bisogno di essere incasellato in giudizi o di lavorare per un riconoscimento. La sua soddisfazione viene da sé stesso. Lodate le sue azioni piuttosto che la sua persona. Invece di dirgli “Quanto sei bravo!”, “Quanto sei intelligente!”, mettete l’accento sulla sua attitudine positiva: “Che bel cerchio che hai disegnato!”, “Come sei stato gentile!”.
Credo che anche voi vi sentireste un po’ stupidi se qualcuno che amate vi lodasse in maniera generica. Se avete passato la mattinata a cucinare con amore, non è più valorizzante sentirsi dire “Che buon pranzo che hai preparato oggi” invece di “Che bravo che sei”?
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6. Proponetegli delle scelte
Lasciate che il vostro bambino abbia la possibilità di scegliere nelle piccole cose che lo riguardano: che frutto o che yogurt mangiare, se mettere un abito piuttosto che un altro e via dicendo. In questo modo lo abituerete nel difficile compito di prendere una decisione e lo farete sentire parte delle scelte da compiere.
Saper prendere una decisione fa parte di ciò che dovrà imparare per divenire un adulto libero, capace di scegliere secondo ragione e non d’istinto. Ogni piccola scelta quotidiana, insomma, è una palestra di vita.
7. Limitate la quantità dei giochi a sua disposizione
Il bambino ha bisogno di fare realmente, non si far finta. Fornitegli del materiale “vero” di taglia adatta alla sua che possa utilizzare con uno scopo utile, al posto dei giochi finti e di plastica che imitano la vita: invece di comprargli una bellissima e costosa mini cucina finta dategli la possibilità di cucinare con voi.
“Crediamo erroneamente che il bambino più ‘ricco di giocattoli’, più ‘ricco d’aiuti’ possa essere il meglio sviluppato. Invece la moltitudine disordinata di oggetti, è essa che aggrava l’animo di un nuovo caos, e lo opprime nello scoraggiamento.”
Maria Montessori, “La scoperta del bambino”
Oggi riempiamo la vita dei nostri figli di giocattoli, ma Maria Montessori aveva notato che quando i bambini hanno l’opportunità di adoperarsi in attività concrete, non hanno bisogno né voglia di giochi: essi si concentrano e a lungo e l’attività crea in loro un’immensa soddisfazione che i giocattoli con la loro applicazione finta non producono, al contrario essi producono frustrazione.
Preferite dunque la qualità alla quantità, scegliete dei giochi che siano ben fatti, educativi e belli. Quando acquistate un gioco chiedetevi se esso ha una finalità, se comporta delle decisioni da prendere, se incoraggerà l’esplorazione e la manipolazione del bimbo.
Date al bimbo piccolo un solo gioco alla volta e quando è sarà grande insegnategli a riordinare un’attività prima di iniziarne un’altra.
“Nei Paesi in cui l’industria del giocattolo non è tanto progredita, troverete bimbi molto differenti: sono più calmi, sani ed allegri.”
Maria Montessori, “La mente”
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8. Ditegli sempre la verità
Il bambino ha bisogno di voi, ha bisogno di potersi fidare di voi. È un processo lungo che si ottiene con la costanza: per questo non dobbiamo mai mentire ai nostri figli.
Un bambino è in grado di capire molto più di quanto ci aspettiamo: spiegategli le cose con parole semplici ma ditegli sempre la verità; non inventate storie che a voi sembrano più facili da comprendere per spiegargli le cose.
Non promettetegli neppure ciò che non potete mantenere. Per esempio, se vuole andare al parco, mai dire “Andiamo dopo” se sapete già che non è possibile.
Quando dovete lasciarlo da solo, ad esempio per andare a lavorare, avvertitelo sempre. Non “scappate”, perché non solo gli verrà un’ansia da separazione, ma si sentirà anche preso in giro. Preparatelo in anticipo alla vostra partenza, dicendogli anche quando tornerete. Salutatelo sempre quando ve ne andate, anche se piange: con il tempo imparerà a gestire la separazione.
“Giammai attratti dalle sue grazie affascinanti dobbiamo aggredirlo con le nostre carezze: e non mai, anche se questi ci vengono quando noi siamo disposti a riceverli, mai respingere i loro slanci affettuosi, ma corrispondervi con delicatezza e sincera devozione.”
Maria Montessori, “Educazione alla libertà”
9. Dimenticare l’orologio
Il vostro bambino non ha il vostro stesso concetto del tempo. Non può capire “tra cinque minuti” oppure “dopo”: vive nel presente.
Quando dovete interrompere un’attività, per esempio dovete andarvene dal parco giochi, avvisatelo prima e trovate dei concetti temporali che possa comprendere. “Dobbiamo andare a casa quando suonano le campane”, oppure “quando l’ombra dell’albero arriva nel giardino”. Quando sarà abbastanza grande, potrete usare una clessidra per fargli capire lo scorrere del tempo; magari dandogli lo spazio di un giro di clessidra per leggere un libro, prima di metterlo a dormire.
Per quanto possibile, quando siete con lui, dimenticate la routine e l’orologio: l’ora della pappa e della nanna hanno senso solo per voi. Cercate invece di capire quando ha fame e quando ha sonno, cercate di proporgli quello che gli serve quando ne ha bisogno e non quando lo dice la vostra organizzazione del tempo.
Nei limiti del possibile, quando state passando con lui un bel momento, pensate solo a quello. Stampatevelo bene in mente, visto che il tempo passa e non ritorna più.
10. Spegnete la TV
Maria Montessori non ha potuto sperimentare l’enorme influenza della televisione, che ai suoi tempi aveva appena iniziato a diffondersi, ma possiamo immaginare che non ne avrebbe approvato l’utilizzo da parte dei piccoli.
Focalizzare la capacità di concentrazione è uno degli obiettivi principali del metodo. La successione rapida di immagini e suoni proposta dalla televisione previene questa capacità, condizionando il bambino ad aspettarsi sempre qualcosa di nuovo nel giro di pochi secondi.
Per i bambini al di sotto dei due anni il televisore, il computer, lo smartphone o il tablet, non sono strumenti di apprendimento. È dimostrato invece che per ogni ora passata davanti alla TV prima dei due anni, il vostro bambino avrà il 30% di possibilità in più di avere disturbi del linguaggio e dell’apprendimento.
Anche la TV come sottofondo è dannosa, visto che diminuisce la possibilità di concentrazione del bambino.
Non fidatevi di chi vi dice che un certo programma è adatto. La sola cosa adatta è tenere spento il televisore e permettere al bambino di sperimentare attraverso i cinque sensi.
“Le condizioni che più verosimilmente nuocciono all’apprendimento precoce comprendono un’eccessiva esposizione alla televisione, l’impotenza appresa e la scarsa attività fisica.”
John Medina
Il decalogo é tratto da Come liberare il potenziale del vostro bambino, di Daniela Valente
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2 risposte
Mia figlia alice frequenta sin dall anno scorso il nido di infanzia. Partendo dal presupposto che x noi è una bellissima esperienza che ha cambiato tutta la famiglia,la linea guida che seguono le ns educatrici è quella montessoriana. Nell’articolo di cui sopra trovo molti atteggiamenti delle educatrici e anche noi nella ns quotidianità cerchiamo di fare il possibile, con amore e con impegno, x seguire la stessa condotta della scuola. Non sempre ci riesce xche tante volte l entusiasmo la gioia e la voglia di stare insieme ti fanno dimenticare “le regole”. A mio avviso, quello Montessori, è il pensiero giusto da seguire e da tenere x crescere i ns figli!!
Mio nipote quando lo va a prendere al nido piange disperato e si avventa verso mia figlia come mai